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L’esperienza di Raffaele e Giuseppe Caporale con Farina Intera Varvello

  • 4 minuti di lettura

Come inizia la vostra collaborazione con Varvello e cosa vi ha spinto a legarvi al suo marchio?

La collaborazione con Varvello inizia 4 anni fa nella nostra ricerca di avere una farina con determinate proprietà e una resa perfetta. E provando tante farine diverse un giorno ci siamo imbattuti in Varvello e abbiamo trovato la nostra quadra.

In cosa si differenza la farina Varvello dalle altre? Perché vi piace usarla?

Farina Varvello ha un basso impatto glicemico e fa bene alla salute ma c’è molto di più: è una farina con alte prestazioni tecniche che si adatta a ogni tipo di lavorazione.

Tre aggettivi per descrivere la vostra pizza?

Tradizionale. Innovativa, lungimirante.

Tre aggettivi per descrivere la Farina Varvello?

Salutare. Performante e ovviamente…Intera

Avete dei consigli pratici per chi vuole ottenere una pizza perfetta con questa farina?

Il consiglio che possiamo dare a chi vuole avvicinarsi al mondo Varvello è semplicemente di usarla perché è una farina che riesce a esprimere l’identità del pizzaiolo, perché essendo altamente performante riesce ad adattarsi facilmente e perfettamente a ogni stile di lavorazione. 

Avete una pizza “signature” che preparate con questa farina?

Sicuramente è il nostro Padellino croccante denominato Caporalotto, ispirazione presa dal nostro cognome. L’impasto è realizzato con Farine Varvello tipo 0 e cereali antichi, arricchito con semi di chia, lino, papavero, sesamo bianco e sesamo nero, cotto poi  in forno elettrico a 250 gradi. Una base spettacolare che condiamo poi secondo varie ricette, per tutti i gusti.

Cosa significa, concretamente, essere un Brand Ambassador oggi?

Oggi essere un Brand Ambassador in questo ambiente saturo, complesso, in continua evoluzione significa prima di tutto credere in quel che si dice e in quel che si fa mettendoci sempre la faccia.

Avete progetti futuri che coinvolgono questo marchio?

Sì, ce ne sono alcuni in cantiere che però al momento sono top secret, ma posso dire che nel 2026 ci vedranno protagonisti in un’avventura tutta nuova.

Come vedete l’evoluzione della farina per pizza nei prossimi anni?

Penso che ogni artigiano pizzaiolo oggi abbia le capacità di poter gestire il proprio lavoro. Nei prossimi anni, sicuramente tutti gli artigiani pizzaioli o chi aspira a esserlo dovranno adeguarsi nell’avere un prodotto che sia all’avanguardia sull’impatto glicemico e sulla salute in generale, in un mondo dove l’interesse verso il benessere è sempre maggiore e dove le problematiche di salute legate al diabete e al livello di zuccheri sono sempre più comuni.

Che consiglio dareste a un giovane pizzaiolo che vuole scegliere le farine giuste?

La farina giusta la si sceglie in base a dei parametri che sono qualità, resa, prestazione, che un giovane pizzaiolo non deve mai sottovalutare. Consiglio di andare al di là del prezzo della materia e di valutare prima qual è la sua resa. A prezzo più alto ma a resa maggiore, la farina permetterà alla fine un’ottimizzazione delle risorse e soprattutto un grande risultato.

Perché secondo voi oggi è importante scegliere materie prime e ingredienti più sani, oltre che di qualità?

Oggi tutti sono attenti alla salute e alla forma fisica; noi abbiamo entrambi sperimentato su di noi delle diete, che abbiamo seguito concedendoci però due pizze a settimana fatte con Farina Varvello e posso dire con grande sincerità che non ci hanno impedito di raggiungere ottimi risultati: Raffaele ha perso 25 Kg, Giuseppe 20!

Quali vantaggi vi offre dal punto di vista della preparazione dell’impasto? E sulla digeribilità?

Farina Varvello resiste a idratazioni che fanno spavento, ha una tenuta formidabile. Per quanto riguarda la digeribilità è assicurata perché, se si rispetta una buona gestione dell’impasto, che sia diretto o indiretto, e si ha un controllo maniacale della cottura, il risultato è una pizza altissimamente digeribile, difficile da dimenticare per la sua leggerezza.

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